Come in Cina, Singapore e Corea del Sud, anche in Italia è in corso di sviluppo un’app di contact tracing che sarà in grado, nel corso della cd. “Fase 2” dell’emergenza sanitaria, di monitorare i contatti del singolo con soggetti contagiati, in base alla registrazione della posizione dello smartphone rispetto ad altri dispositivi. Ma come conciliare l’esigenza di monitoraggio e contenimento del contagio con le esigenze di tutela della privacy, garantendo anonimizzazione, criptazione e minimizzazione dei dati? Di tali problematiche ha parlato il Prof. Ruffolo in un editoriale su Il Resto del Carlino del 16 aprile 2020, del quale pubblichiamo copia.